Fabio Mauri
“L'universo, come l'infinito, lo vediamo a pezzi”
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Il cinema per Fabio Mauri

19.03.2024 - 27.04.2024

Il cinema per Fabio Mauri
Galleria Richard Saltoun, Roma

A cura di Laura Cherubini

Le opere in mostra sono state realizzate dagli anni 60 alla prima decade degli anni 2000 ed hanno come fil rouge il tema del cinema. Come punto focale, Rebibbia (2006), cassettiera rinvenuta dal carcere romano che appartiene all’iconica serie delle Proiezioni, iniziata negli anni 70, in cui film d’autore vengono proiettati su supporti storici non convenzionali. Gli sportelli in

ferro semichiusi, simboleggiano una molteplicità di vite vissute e scomparse, su cui Mauri proietta “La ballata di un soldato”, film di Grigorji Chukhraj. Le vicende della guerra, legate anche al luogo in cui è stato rinvenuto questo oggetto, documentano non solo un evento storico, ma raccontano una realtà in cui varie vicende umane si intrecciano e si mescolano.

Nello spazio centrale della galleria emerge Pittura, testimonianza di un dialogo attivo e continuo tra pittura e cinema nella pratica di Mauri. Tale opera consiste in un grande proiettore cinematografico in cui la tela funge da pellicola. A circoscrivere lo spazio intorno ad essa, gli Schermi di carta, tele spiegate su telai e cartoncini bianchi che fungono da schermo-disegno. Attraverso ciò, Mauri ci propone, al contempo, una critica e un’analisi sull'esperienza del "reale".