Fabio Mauri Le passé en actes / The Past in Acts

Valérie Da Costa
Les Presses du Réel

Fabio Mauri Le passé en actes / The Past in Acts

 

La casa editrice francese Les Presses du Réel pubblica il primo libro dedicato ai lavori performativi di Fabio Mauri, dal 1970 al 2000.

Un saggio organico e rigoroso, che esamina uno degli aspetti cardine della ricca e articolata produzione di un protagonista indiscusso dell’arte italiana.

La storica e critica d’arte francese Valérie Da Costa, specialista dell’arte italiana del secondo Novecento, pubblica il primo libro sul lavoro performativo di Fabio Mauri (1926-2009), “artista-intellettuale” fra i maggiori rappresentanti dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

La pubblicazione, dal titolo Fabio Mauri: le passé en actes / Fabio Mauri: The Past in Acts (edizione bilingue in francese e inglese), raccoglie documenti d’archivio – testi inediti, fotografie, disegni – provenienti dallo Studio Fabio Mauri di Roma allo scopo di rivelare e raccontare l’importanza che la performance riveste all’interno della prolifica produzione dell’artista. Fulcro della riflessione di Da Costa è il rapporto di Mauri con il passato e la memoria, nello specifico il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale, tema che appare già nelle prime due performance dell’artista: Che cosa è il fascismo ed Ebrea, entrambe del 1971. Mauri ci parla di una memoria traumatica, legata all’ideologia, al totalitarismo e all’antisemitismo, questioni affrontate in tutti i lavori successivi come nelle sue performance politiche. “Solo raramente, anzi mai, ho parlato di ciò che ho amato”, ha dichiarato. “Ho avuto necessità di analizzare e occuparmi del fascismo, che ho conosciuto, del nazismo, che ho odiato, della bugia ideologica, dell’errore cruciale, dell’eroismo delle idee, della ferocia della storia”.

In un capitolo del libro interamente dedicato alla grande performance collettiva Gran Serata Futurista 1909-1930 (1980), Da Costa indaga l’interesse di Mauri per il Futurismo. Così come il rapporto dell’artista con Pier Paolo Pasolini, amico di gioventù a Bologna, nonché protagonista della performance Intellettuale (1975), nella quale Mauri proietta sul corpo dello scrittore Il Vangelo secondo Matteo, trasformandolo in soggetto vivente del suo stesso film.

Quella di Da Costa è una riflessione organica e rigorosa, che fa di Fabio Mauri: le passé en actes un libro di riferimento sul lavoro dell’artista italiano, e soprattutto un prezioso strumento di studio e approfondimento su un aspetto specifico e fondamentale del lavoro di Mauri quale la performance.

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