Artisti nello spazio. Da Lucio Fontana a oggi: gli ambienti nell’arte italiana
17.10.2013
ARTISTI NELLO SPAZIO
Da Lucio Fontana a oggi: gli ambienti nell’arte italiana
INAUGURAZIONE sabato 19 ottobre 2013 ore 18.00
Complesso Monumentale S. Giovanni, Catanzaro
Da Lucio Fontana a oggi: gli ambienti nell’arte italiana
INAUGURAZIONE sabato 19 ottobre 2013 ore 18.00
Complesso Monumentale S. Giovanni, Catanzaro
11 ottobre - 29 dicembre 2013
L’ IDEA
Il rapporto con lo spazio reale è una delle costanti dell’arte contemporanea. Almeno a partire dal secondo dopoguerra uno degli intenti degli artisti più all’avanguardia è stato quello di trasferire la percezione dell’arte dalla vista, dallo sguardo dello spettatore, all’intero corpo del fruitore che in questo modo viene coinvolto con tutti e cinque i sensi. Il modo più semplice ed efficace per ottenere questo risultato è stato quello di obbligare lo spettatore a “entrare” fisicamente nell’opera, trasformando quest’ultima da superficie o da oggetto tridimensionale in spazio praticabile, in luogo.
Così nascono gli ambienti: il fruitore è “dentro” l’opera in maniera fisicamente accertabile. La storia degli ambienti in tal senso coincide quasi con la storia dell’arte del dopoguerra, ma – ancora una volta – l’arte italiana, che di questi ambienti è stata antesignana, non ha saputo valorizzare questo primato, lasciando che altre culture – come quella anglosassone o francese – fossero maggiormente riconosciute. La mostra Artisti nello spazio intende ovviare, parzialmente, a questa erronea lettura dell’arte contemporanea mondiale, fornendo un panorama cronologico e altamente spettacolare degli ambienti italiani, che non hanno nulla da invidiare, sia come primato cronologico sia come complessità concettuale, ai più conosciuti esempi americani o francesi.
Il rapporto con lo spazio reale è una delle costanti dell’arte contemporanea. Almeno a partire dal secondo dopoguerra uno degli intenti degli artisti più all’avanguardia è stato quello di trasferire la percezione dell’arte dalla vista, dallo sguardo dello spettatore, all’intero corpo del fruitore che in questo modo viene coinvolto con tutti e cinque i sensi. Il modo più semplice ed efficace per ottenere questo risultato è stato quello di obbligare lo spettatore a “entrare” fisicamente nell’opera, trasformando quest’ultima da superficie o da oggetto tridimensionale in spazio praticabile, in luogo.
Così nascono gli ambienti: il fruitore è “dentro” l’opera in maniera fisicamente accertabile. La storia degli ambienti in tal senso coincide quasi con la storia dell’arte del dopoguerra, ma – ancora una volta – l’arte italiana, che di questi ambienti è stata antesignana, non ha saputo valorizzare questo primato, lasciando che altre culture – come quella anglosassone o francese – fossero maggiormente riconosciute. La mostra Artisti nello spazio intende ovviare, parzialmente, a questa erronea lettura dell’arte contemporanea mondiale, fornendo un panorama cronologico e altamente spettacolare degli ambienti italiani, che non hanno nulla da invidiare, sia come primato cronologico sia come complessità concettuale, ai più conosciuti esempi americani o francesi.
LA MOSTRA
Nel Complesso Monumentale del San Giovanni, che destina una ventina di stanze alle rassegne temporanee, verranno ricostruiti gli ambienti che hanno fatto la storia dell’arte italiana – in questo campo – dal dopoguerra a oggi. Per vari motivi (logistici, storici ed economici) non tutti gli ambienti sono ricostruibili ex novo, così come non tutti gli ambienti sono tuttora esistenti, alcune stanze possono essere per così dire “ricostruite” attraverso le testimonianze fotografiche dell’epoca, magari con grandi gigantografie in scala uno a uno. Il pubblico si troverà così a entrare e a “vivere” in una serie spettacolare di ambienti che hanno scandito le grandi stagioni dell’arte italiana dal 1949, anno dell’ Ambiente a Luce di Wood di Lucio Fontana, alle ultimissime generazioni, passando per i mitici anni Sessanta e Settanta, che hanno segnato uno dei punti più alti dell’arte italiana in campo internazionale.
Nel Complesso Monumentale del San Giovanni, che destina una ventina di stanze alle rassegne temporanee, verranno ricostruiti gli ambienti che hanno fatto la storia dell’arte italiana – in questo campo – dal dopoguerra a oggi. Per vari motivi (logistici, storici ed economici) non tutti gli ambienti sono ricostruibili ex novo, così come non tutti gli ambienti sono tuttora esistenti, alcune stanze possono essere per così dire “ricostruite” attraverso le testimonianze fotografiche dell’epoca, magari con grandi gigantografie in scala uno a uno. Il pubblico si troverà così a entrare e a “vivere” in una serie spettacolare di ambienti che hanno scandito le grandi stagioni dell’arte italiana dal 1949, anno dell’ Ambiente a Luce di Wood di Lucio Fontana, alle ultimissime generazioni, passando per i mitici anni Sessanta e Settanta, che hanno segnato uno dei punti più alti dell’arte italiana in campo internazionale.
GLI ARTISTI
Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Gianni Colombo, Alberto Biasi, Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Flavio Favelli, Vincenzo Agnetti, Giulio Paolini, Aldo Mondino, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giuliano Mauri, Pino Pascali, Fabio Mauri, Ugo La Pietra, Liliana Moro, Massimo Bartolini, Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gabriele Devecchi, Paolo Scheggi, Chiara Dynys, Luciano Fabro, Nanda Vigo, Loris Cecchini, Manfredi Beninati, Studio Azzurro, Paolo Scirpa, Luca Maria Patella, Alfredo Pirri, Cesare Berlingeri, Claudio Abate, Piero Gilardi, Carlo Bernardini, Mario Airò, Luca Vitone. Essi rappresentano la continuità dell’arte italiana in questo settore, e verranno introdotti da un omaggio a Mimmo Rotella, di cui si costruirà un ambiente che, in accordo con la sua poetica, costituirà una sorta di chiave di lettura dell’intero percorso: lo spettatore, attraverso la stanza/omaggio a Rotella, entrerà in uno spazio “diverso”, in uno spazio “altro”, quello senza tempo dell’arte.A CURA di Marco Meneguzzo, Bruno di Marino e Andrea La Porta.
Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Gianni Colombo, Alberto Biasi, Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Flavio Favelli, Vincenzo Agnetti, Giulio Paolini, Aldo Mondino, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giuliano Mauri, Pino Pascali, Fabio Mauri, Ugo La Pietra, Liliana Moro, Massimo Bartolini, Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gabriele Devecchi, Paolo Scheggi, Chiara Dynys, Luciano Fabro, Nanda Vigo, Loris Cecchini, Manfredi Beninati, Studio Azzurro, Paolo Scirpa, Luca Maria Patella, Alfredo Pirri, Cesare Berlingeri, Claudio Abate, Piero Gilardi, Carlo Bernardini, Mario Airò, Luca Vitone. Essi rappresentano la continuità dell’arte italiana in questo settore, e verranno introdotti da un omaggio a Mimmo Rotella, di cui si costruirà un ambiente che, in accordo con la sua poetica, costituirà una sorta di chiave di lettura dell’intero percorso: lo spettatore, attraverso la stanza/omaggio a Rotella, entrerà in uno spazio “diverso”, in uno spazio “altro”, quello senza tempo dell’arte.A CURA di Marco Meneguzzo, Bruno di Marino e Andrea La Porta.